lunedì 8 aprile 2013

il Procuratore Rossi Roberto difende i Commissari e querela tutti!

Questo articolo pubblicato sulla cronaca aretina cartacea del quotidiano La Nazione, non è reperibile on line, lo riportiamo per dare la voce anche a coloro che potrebbero essere coinvolti:
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Veleni Eutelia, dalla Procura parte una raffica di querele
Il pm Rossi: diffamato da chi ha fornito l’indirizzo del dossier




GALEOTTO fu il dossier su Eutelia e chi lo scrisse. Perché adesso dopo i veleni dell’anonimo estensore piovono le querele. Non solo dai commissari dell’azienda finita in dissesto nel 2010 ma anche dai magistrati.


Il pubblico ministero Roberto Rossi, ad esempio, che all’epoca chiese l’insolvenza del gruppo di via Calamandrei (poi deliberata dal tribunale all’inizio di giugno 2010) e che adesso è diventato procuratore reggente, in attesa che il Consiglio superiore della magistratura nomini, dopo il pensionamento di Carlo Maria Scipio, un altro capo dell’ufficio dell’accusa.


È LO STESSO Rossi ad ufficializzare in un comunicato quello che era scontato per chiunque avesse letto il dossier che qualche manina ha recapitato via Internet e nel quale anche lui viene preso pesantemente di mira. Non solo con ricostruzioni maliziose ma pure con la manomissione di documenti, sms e telefonate, presentati fuori contesto o proprio artefatti. Quanto basta perché il procuratore reggente si ritenga diffamato a mezzo stampa non solo dall’anonimo ma anche da chi (giornali e siti di informazione locale, scrive lui) lo ha utilizzato ampiamente, sia pure prendendone le distanze. È il principio della cassa di risonanza: chi del dossier ha fornito l’indirizzo web dal quale si si poteva accedere via Internet al documento e chi ha allestito online link che portavano fino al dossier, ritiene Roberto Rossi, ha contribuito alla diffusione di quanto scritto e


LA CONTROFFENSIVA


«Accuse grossolane e palesemente false, mirate a creare tensione nell’imminenza del processo»


quindi ha alimentato la diffamazione. «Sebbene le accuse per la loro grossolanità e palese falsità — scrive il procuratore — siano tali da essere immediatamente percepite da chiunque abbia un minimo di discernimento e buona fede, la diffusione a pochi giorni dalla prima udienza del processo (si torna in aula il 9 aprile, ndr) non può che essere oggettivamente mirata a creare tensioni e confusioni». Perché? Il Pm che sosterrà l’accusa in udienza non ha molti dubbi: «Lo scopo — ritengo — è di distogliere l’attenzione da responsabilità penali gravi e circostanziate». Insomma, un polverone creato ad arte per confondere le acque sugli imputa- ti, il principale dei quali è sempre Samuele Landi, l’ex uomo forte di Eutelia ora latitante a Dubai. D’altronde, il procuratore si dice «consapevole del fatto — non nuovo per me — che quando si svolgono indagini che toccano rilevanti interessi economici e finanziari, il rischio di ritorsioni è sempre presente».


MA, ALZA LA VOCE, «non è tollerabile che fonti di informazione si prestino a fare da sponda di accuse sgangherate e calunniose senza alcuna verifica della fonte». È la macchina del fango di Eutelia, una trappola nella quale qualcuno può essere caduto anche per ingenuità ma che produce veleni: «Sono stati falsificati in modo rozzo documenti carpiti illegalmente a uno dei commissari», accusa Rossi. E’ Daniela Saitta e presto sarà protagonista, insieme coi due colleghi, al processo principale. Testimoni eccellenti e privilegiati di quanto succedeva nelle segrete stanze di via Calamandrei.

9 commenti:

  1. il dott. Rossi potrebbe semplicemente indagare sulla truffa Giacomini-Saitta per dimostrare la sua buona fede alla quale personalmente credo da sempre.
    In quella possibile truffa la vecchia proprietà non ha nulla da guadagnare, noi ex dipendenti invece si.

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  2. Rossi potrebbe indagare anche e sopratutto, sulle perizie che da 202 milioni sono passate a 15 milioni e contemporanemene i dipendenti a casa in barba all'impegno a riassumerci tutti.
    Sostenere semplicemente che e' tutto falso potrebbe solo a farci pensare che e' d'accordo pure lui come del resto lo sono un sacco di altre persone.Impossibile non pensare al Comitato di Sorveglianza nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico che approva tutto con la merda sugli occhi. Anche io penso che Rossi si sia fatto prendere la mano nel difendersi da qualcosa di molto relativo e tutto da verificare. Al contrario i Commissari stanno nella cacca nera e prima o poi qualcuno ci mette mano

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  3. Vogliamo smacchiare questi Commissari !!! Grazie... Che paese di merda!

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  4. Il Dott. Rossi non puo' svolgere direttamente le indagini essendo coinvolto, le indagini deve condurle una Procura diversa, per Arezzo sarebbe la Procura di Genova. Quindi l'esposto sarebbe da far arrivare appunto a Genova. Sul fatto che Rossi sia coinvolto se prima c'era qualche dubbio ad una presa di posizione del genere corrisponde la certezza di come qualcosa c'entri per forza!
    Il tema comunque secondo me non deve essere il Rossi, ma SOLO il nostro lavoro e questi furfanti ce lo hanno sottratto e rubato per arricchirsi ignobilmente. Non posso credere che possono continuare a fare le ruberie senza che nessuno li fermi al piu' presto, unico conforto e' che li hanno scoperti e forse adesso almeno avranno paura a rubare ancora!

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  5. NON CHIAMATECI PIU' DISOCCUPATI,CASSA INTEGRATI, LICENZIATI, NOI SIAMO GLI INCAZZATI! CHE I COMMISSARI SE NE VADANO SUBITO OD ANDIAMO A SUGGERIRGLIELO NOI DI PERSONA.

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  6. VIA UGO CAROLIS ROMA VERO?

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  7. Calmi Raga' facciamo fare il lavoro suo alle Autorità competenti e non peggioriamo la situazione, piuttosto verifichiamo che un esposto sia stato presentato nei posti giusti e diamo fiducia alla Magistratura che ha sempre dimostrato di far bene il suo lavoro. Anche se ci fossero dei Procuratori coinvolti, non è possibile tenere nascoste tutte queste evidenze nei confronti dei Commissari che indubbiamente sono responsabili di fatti gravissimi.

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  8. copio dal sito dei agile(ex-eutelia):
    IN ATTESA DEL DECRETO DI CIGS, AGILE EX EUTELIA APRE LA
    PROCEDURA DI LICENZIAMENTO PER TUTTI I 988 LAVORATORI:
    MARTEDI’ 9 APRILE ALLE 14.30 PRESIDIO DAVANTI AL MISE
    L’apertura della procedura di licenziamento per tutti i 988 dipendenti di Agile ex Eutelia da parte
    dei Commissari apre un nuovo fronte di criticità nella già drammatica vicenda, soprattutto in
    quanto solo 3 settimane fa è stato firmato un accordo al Ministero del Lavoro che proroga la Cassa
    Integrazione fino a Dicembre 2013 e si attende l’approvazione del Decreto di CIGS.
    Tutti i soggetti firmatari dell'accordo debbono essere coinvolti al massimo livello per la
    realizzazione di tutti gli impegni assunti: Ministeri, regioni, Commissari e le società interessate (TBS
    IT e Cloud Italia) devono gestire e accompagnare concretamente questo processo, velocizzando
    l'iter del decreto, la mobilità è assolutamente incoerente con quanto concordato.
    Ricordiamo che ancora non sono operative alcune misure strategiche per il reimpiego dei lavoratori
    tra le quali: bandi di gara premianti per l'assunzione dei lavoratori, formazione strategica (i FEG
    sono stati appena approvati dalla UE con un anno di ritardo!), sensibilizzazione dei maggiori
    players del settore e integrazione industriale con le attività acquisite dalla Cloud Italia.
    Tutto ciò insieme alla realizzazione del piano industriale concordato in sede istituzionale di TBS IT
    (che dura fino al 2015), sono le cose su cui lavorare, recuperando il tempo perduto finora.
    Per sollecitare tutte le parti firmatarie a incontrarsi, viene indetto per Martedì 9 Aprile alle 14.30 un
    Presidio dei lavoratori davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.
    FIM,FIOM,UILM NAZIONALE

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  9. I Commissari belli saldi al loro posto ed i Sindacati collusi tentano di lasciar passare la cosa nel silenzio, cosa aspettiamo a muoverci noi?!

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